Lo stadio della Roma ( … e Casal Grottoni)

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Il progetto di costruzione dello Stadio della Roma nell’area di Tor di Valle comporta una serie di problemi e, per noi del Torrino/Decima, una fonte di preoccupazioni non da poco.

Cerchiamo di vedere il tutto dalle varie angolazioni.

STADIO 1/ IL PUNTO DI VISTA DELL’A.S.ROMA

A fine luglio, Mark Pannes, consigliere di amministrazione della AS Roma, ha rilasciato un’intervista dettagliata al canale tematico giallorosso, centrata sullo Stadio della Roma e su tutte le tematiche che hanno creato inevitabili polemiche sui media.

Ne riassumiamo i punti di maggior interesse rinviando a chi voglia leggere l’intero articolo al link corrispondente http://www.insideroma.com/news/breaking-news/Roma-Channel:-Intervista-a-Mark-Pannes-sullo-Stadio-della-Roma-id.25561

Uno degli aspetti più critici è il concetto di “interesse pubblico” dell’intero progetto.

Per il Campidoglio si sostanzierebbe nel potenziamento del sistema viario e dei trasporti in quel quadrante.

Per la Roma invecenoi abbiamo un’idea di interesse pubblico molto più ampia. Pensiamo ci sia una serie di fattori che rientrano nell’interesse pubblico e che debbano essere valorizzati.

Un fattore molto importante, per esempio, è la creazione di occupazione: 3.000 posti di lavoro nel corso della costruzione e almeno altrettanti quando lo stadio sarà aperto”  “….il progetto genererà centinaia di milioni di euro di fatturato all’anno,…. contribuirà a creare e far crescere molte aziende… anche a sostenere lo Stato grazie ai  (conseguenti) contributi fiscali..” …“Stiamo anche migliorando le infrastrutture e il sistema dei trasporti e stiamo aggiungendo spazi verdi al progetto…. (il quale)  vuole offrire uno stadio all’avanguardia.” “ Non sarà solo uno stadio dedicato al calcioSarà anche un luogo dove accoglieremo centinaia di spettacoli all’anno come concerti di ogni tipo e altri tipi di offerte di intrattenimento: anche chi non è tifoso della Roma avrà quindi la possibilità di usufruire di questi servizi.

Certamente I costi legati alle infrastrutture sono molto alti e per poter sostenere un finanziamento privato dobbiamo prevedere delle attività commerciali aperte di giorno e di sera.

Lo stadio, aperto anche di sera, l’area di intrattenimento attiva sia di giorno che di sera, e il centro direzionale operante durante tutta la giornata – creano un ecosistema pienamente funzionante che ci permette di generare entrate necessarie per poter finanziare i costi delle infrastrutture previste per questo grande progetto”

Decisamente più vaga e generica l’intervista per quanto riguarda temi cruciali quali viabilità e trasporti

“Abbiamo bisogno di aggiornare gli accessi stradali intorno a tutto l’impianto. ..facilitando l’accesso delle autovetture all’autostrada che si trova nelle vicinanze…. Siamo inoltre consapevoli che dobbiamo incrementare i collegamenti con la Via del Mare e Via Ostiense, e lavorare ad entrambe le linee della metropolitana e la stazione di Tor Di Valle.  …In tal senso abbiamo lavorato mettendo insieme un progetto molto dettagliato che ha un impatto sui costi dell’infrastruttura”.

 

STADIO 2/ QUELLO DI COMUNE E MUNICIPIO

Il 31 luglio si è tenuta la Conferenza di Servizi con all’odg la questione Stadio, preceduta da una riunione e conseguente “memoria” della giunta del nostro Municipio.

La memoria, illustrata dal Presidente Santoro (che ha tenuto conto anche delle indicazioni del nostro CdQ), suggerisce “una serie di adeguamenti del progetto, che riguardano infrastrutture viarie, rete della mobilità e più in generale  riqualificazione ambientale del quadrante territoriale. per far sì che la realizzazione dello Stadio si trasformi in una reale opportunità per il territorio e per l’intera città: in termini sportivi, sociali e occupazionali, ma anche in termini di riqualificazione ambientale e di adeguamento delle infrastrutture alle nuove esigenze di mobilità”. “ Si tratta di un potenziamento della ferrovia Roma-Lido e dell’adeguamento della Via del Mare–Via Ostiense da Viale Marconi ad Acilia. .. ed inoltre l’adeguamento dell’intera rete delle infrastrutture viarie e di trasporto, e infine di prevedere adeguate misure di incentivo alla mobilità alternativa, come il completamento della pista ciclabile dall’altezza di Castel Sant’Angelo fino ad Ostia, la realizzazione di ponti ciclopedonali, la realizzazione di banchine fluviali per l’attracco dei battelli.

Il tutto  richiederebbe poi un vero e proprio Piano d’area, per valutare impatti e necessità anche sul medio e lungo periodo, considerate tutte le trasformazioni urbanistiche e le grandi opere previste nel quadrante Fiumicino-Ostiense-Magliana, oltre allo Stadio della Roma e al Centro direzionale di Tor di Valle.”  (Il riferimento è qui a due altri progetti che hanno ripercussioni direte – Casal Grottoni – e indirette – un nuovo Centro IKEA in area Magliana – sul nostro territorio).

Dal canto suo, il Vice Presidente Stazi ha aggiunto “Lo Stadio potrà essere un’opportunità economica e occupazionale per la città solo se sarà compatibile con le esigenze strutturali del territorio, e questo è indispensabile, perché il sogno di molti tifosi non può trasformarsi nell’incubo di migliaia di cittadini“.

In un incontro  del Sindaco Marino con il costruttore Parnasi e l’architetto Libeskind si è parlato sia dello stadio sia degli edifici che l’architetto vuole realizzare. L’idea è quella di un’area urbana che possa essere vissuta vicino allo stadio e al Tevere.  Il sindaco avrebbe espresso le sue perplessità su alcuni aspetti come il trasporto pubblico e l’utilizzo in sicurezza (non solo negli eventi sportivi) di uno spazio urbano così importante, perplessità  che saranno specificate più in dettaglio e per iscritto dopo la conferenza dei servizi e prima di esprimere il giudizio di fattibilità.

Per quanto riguarda la Conferenza di Servizi  le maggiori preoccupazioni espresse vertevano sulla valutazione in merito alla “pubblica utilità” del progetto tali da giustificare una variante urbanistica.

Il clima della discussione,  è stato giudicato  “positivo” pur non mancando dubbi in merito ad alcuni aspetti del progetto, che sembra avviato a subire alcune modifiche ma senza nessuno stravolgimento.

In particolare i tecnici capitolini si sono soffermati  sui costi del progetto, giudicati eccessivi e sui premi di cubatura troppo alti, che andrebbero ridotti.  Sarebbero stati esclusi rischi di esondazione a Tor di Valle (ma lo Stadio viene rialzato!!) mentre qualche rischio potrebbe esserci nelle strade di accesso verso lo stadio, ossia nelle zone limitrofe al depuratore Acea a sud di Tor di Valle verso il Grande raccordo anulare..

STADIO 3/ LE NOSTRE PRIME CONSIDERAZIONI

il problema dello Stadio è molto complesso e come CdQ non possiamo prenderlo sottogamba, né inseguire gli entusiasti per passione sportiva o gli oppositori per principio.

Al riguardo abbiamo chiesto e sollecitato di essere ascoltati dall’Assessore Caudo, per rappresentare le nostre preoccupazioni come territorio pesantemente coinvolto.

 

Il punto critico non è lo stadio in sé e neppure le attività che direttamente ad esso fanno riferimento.  Quel che più preoccupa è come tifosi e frequentatori del parco a tema correlato raggiungeranno e lasceranno lo stadio, le misure viarie e trasportistiche nonché di sicurezza che necessitano e le soluzioni ipotizzate per realizzarle. E, ancor più, gli effetti sul quartiere (viabilità, trasporti, parcheggi, scontri di tifoserie)

Il progetto si avvale della impropriamente detta “legge sugli stadi” che semplifica tempi e procedure per le concessioni.  La legge  (147/2013) al comma 305 stabilisce espressamente che detti impianti devono essere realizzati prioritariamente mediante recupero di impianti esistenti o localizzati in aree già edificate.  Né l’una né l’altra condizione rispondono al nostro caso.

L’area non è edificata e non è dotata di infrastrutture adeguate a reggere un carico di traffico, né pubblico né privato, anzi è già normalmente in situazioni di notevole sofferenza (via Ostiense/via del Mare e ferrovia Roma-Lido).

Poco male, si dirà. Non ci sono, facciamole. Già ma per farle servono una barca di milioni che la Roma non ha o non è disposta a mettere. Per cui scatta il famigerato strumento delle “compensazioni”.

I 220 milioni  (oltre i 50 che mette la Roma) che servono per le infrastrutture (Roma-Lido, strade, svincoli, ponti ecc.) li tirerebbe fuori il costruttore Parnasi, al prezzo però di un’autorizzazione per circa 700mila mc di costruzioni aggiuntive, da destinare ad attività direzionali, commerciali e ricettive.(La legge non consente edilizia residenziale).

A questo punto per risolvere un problema, che riguarda una iniziativa privata, se ne crea un altro: altro cemento, altra centralità urbana, altri impatti su viabilità, trasporti ed anche sotto il profilo idrogeologico, stante il fatto che l’area destinata è un terreno alluvionale, poco adatto a volumetrie di forte carico.

Non è più quindi il solo Stadio (con tutte le sue attività accessorie giornaliere) a costituire un problema di impatto sul territorio, ma l’insieme delle due “cose”.

 

Come se non bastasse, è in fase di approvazione il progetto edilizio di Casal Grottoni che va ad inserirsi nello stesso quadrante e che impatta sullo stesso asse Ostiense – Via del Mare.

Proviamo a pensare solo per un momento – non a quando lo stadio sarà fatto, bello e godibile per chi ci andrà – ma a quello che avverrà per un minimo di un paio di anni con due mega cantieri aperti che impatteranno non solo “all’esterno”, ossia sull’Ostiense/Via del mare, ma all’interno del nostro quartiere.

Casal Grottoni infatti, (il progetto prevede quattro grattacieli da 70 m. l’uno, negozi, stazione metro, una scuola) non ha sbocchi esterni: solo un sottopasso  del GRA verso Mezzocammino e due vie in superficie (Sciangai e Fiume Giallo), che confluiranno in via Cina, via Sabatini / Decima oppure via Sansotta dove si sottopasserà la ferrovia.

Il via vai di camion e mezzi lungo le nostre strade interne già intasate, l’impercorribilità dell’Ostiense durante i lavori per il raddoppio e per gli svincoli, costituiranno un inferno quotidiano. Per non parlare, ora, dei problemi una volta che lo stadio sia in funzione.

 

Da anni si parla di raddoppio dell’Ostiense. Da anni si parla di trasformare la Roma-Lido in una linea metropolitana a standard adeguato. Sono opere impegnative che richiedono investimenti che Comune e Regione fin qui non hanno né preventivato né messo in cantiere.

Si pensa di realizzarle – il come è tutto da verificare – a prezzo di altro cemento, smentendo sia le indicazioni del mercato immobiliare più che saturo, sia gli indirizzi attuali della politica, volti a privilegiare la riqualificazione urbana e non la sua ulteriore espansione.

Se il progetto cd. Stadio, che alla fine si farà, avrà anche rispettato una parte consistente delle infrastrutture richieste, in termini generali forse la collettività nel suo complesso sarà soddisfatta.

Ma i nostri due quartieri ne pagheranno – sia nella fase dei lavori che a regime – un prezzo molto alto in termini di vivibilità (e forse anche di rischi ambientali).

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